venerdì 21 luglio 2017

"Andy Warhol. MODERN ICONS"


Da sabato 29 luglio a domenica 10 settembre, negli spazi di Galleria Orler-Artenetwork, presso il Centro Commerciale Il Gualdo nell'esclusiva località marittima di Punta Ala (GR), sarà ospitata la mostra "Andy Warhol. MODERN ICONS": tra pezzi unici, tele, multipli e molto ancora, l'esposizione raccoglie oltre 50 opere del celeberrimo e geniale artista, padre e massimo rappresentante della Pop Art americana, regista, produttore e icona egli stesso, al pari delle sue opere, del panorama culturale e sociale statunitense nel pieno boom economico dei mitici anni Sessanta.

Andy Warhol nasce a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel 1928 da famiglia di origine ucraina emigrata negli Stati Uniti. Mostra da subito un innato talento artistico, studiando arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferisce a New York. La 'grande mela' gli offre subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour.
Ed è proprio il mondo della pubblicità, con i suoi prodotti protagonisti del vivere comune, ad influenzare profondamente la sua attività artistica: come è noto infatti, da 'padre' e principale esponente della Pop Art, Andy Warhol fece dei beni di consumo il suo 'marchio di fabbrica'.

Caratteristica della cosiddetta 'Arte Popolare' era l'utilizzo di oggetti di uso quotidiano che venivano elevati a manifestazione artistica. Opere che riprendevano la serialità delle immagini, il loro ripetersi ossessivo, che diveniva così denuncia di un mondo dominato dal consumismo.
Famosa rimane la serie di barattoli di Zuppa Campbell o quella della Coca Cola.
Affermava l'artista:
"Le mie immagini rappresentano i prodotti brutalmente impersonali e gli oggetti chiassosamente materialistici che sono le fondamenta dell'America d'oggi. È una materializzazione di tutto ciò che si può comprare e vendere, dei simboli concreti ma effimeri che ci fanno vivere".

Dietro l'apparente impersonalità della copia e della serigrafia si nasconde quella concezione laboratoriale e "artigianale" della produzione artistica che Warhol non rinnegherà mai, come ad esempio nella bellissima serie dei dipinti dei Flowers dalle tinte accese.

Nell'opera di Warhol ricorre inoltre la tematica della morte che viene a coincidere con la fascinazione della celebrità e dell'estetica, sviluppando l'ironico sottinteso del tema della bellezza fatalmente condannata dalla società dei consumi.

La serie delle Marilyn iniziata subito dopo il suicidio dell'attrice, avvenuto nell'agosto del 1962, è ormai una delle immagini chiave del nostro tempo. Anche il primo dipinto di Liz Taylor è stato eseguito sotto il segno della caducità, durante una grave malattia dell'attrice. Con la stessa tecnica verranno eseguiti poi i ritratti di altre icone del mondo dell'arte e dello spettacolo, da Mick Jagger a Joseph Beuys.

In mostra sarà presente, tra le altre, una rarissima "Marilyn", opera unica firmata e datata al 1967.

A tal proposito è opportuno citare le parole di John Cage, artista e compositore statunitense nonché esponente di spicco della corrente Fluxus:
"Con la reiterazione Andy ha voluto mostrarci che in realtà non c'è ripetizione, che tutto ciò che guardiamo è degno della nostra attenzione. Ed è stata, mi sembra, un'importante indicazione per comprendere tutto il XX secolo"





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